2009/05/18

1969/05/18 (17:49 IT): ...3...2...1... Go! Liftoff! Destinazione Luna!

Ore 12:49 della Florida, le 17:49 italiane: al termine del "conto alla rovescia", uno dei più regolari nella storia spaziale degli Stati Uniti, il gigantesco Saturn V alto come un palazzo di 36 piani e con a bordo un prezioso carico umano composto da Thomas Stafford, John Young e Eugene Cernan e le migliori apparecchiature scientifiche e tecniche fino ad ora costruite, si innalza maestoso sotto la spinta dei cinque motori del primo stadio (S-IC), dando il via al secondo storico viaggio di uomini verso il satellite naturale della Terra. La Luna in questo momento si trova a 353.000 chilometri dal nostro pianeta.

Le televisioni e le radio di quasi tutto il pianeta sono collegate con Cape Kennedy per trasmettere in diretta le emozionanti fasi del lancio. Meno fortunati, sembra strano dirlo, sono i numerosi presenti sul luogo, giornalisti e personalità in tribuna "vip": un denso strato di nubi inghiotte presto il Saturn V, impedendo di seguire la spettacolare ascesa verso il cielo della Florida del gigantesco razzo mentre lascia il pianeta Terra lasciando dietro di sé una lunga coda di fuoco.

A due minuti e quaranta secondi dal "liftoff", ad un'altezza di oltre 60 chilometri, una volta esaurita la spinta di oltre tre milioni di chilogrammi dei cinque motori F1, il primo stadio si distacca dal complesso spaziale, ricadendo nell'Oceano Atlantico.

A questo punto vengono accesi i cinque motori del secondo stadio (S-II) che con una spinta di 500 tonnellate portano Apollo 10 in sei minuti all'altezza di 185 chilometri di altezza, raggiungendo una velocità di 24.000 chilometri orari, prossima a quella orbitale.

Spento e allontanato anche il secondo stadio, si accende il terzo e ultimo stadio, l'S-4B, che un unico motore porta ciò che rimane del gigantesco vettore staccatosi pochi minuti prima dalla rampa di lancio ad inserirsi in un'orbita cosiddetta "di parcheggio" intorno alla Terra, con un apogeo di 199 chilometri e un perigeo di 187 chilometri. Sono trascorsi undici minuti e 43 secondi dal lancio.

In Italia le lancette dell'orologio segnano le ore 18:00. Ora è necessario che tutto a bordo dell'Apollo 10 sia in ordine prima di intraprendere la grande avventura. Stafford, Cernan e Young, una volta tolta l'ingombrante tuta indossata durante la fase del lancio e sostituita con una più comoda tenuta di bordo, iniziano una serie di controlli di tutti i sistemi di bordo. Poi verrà il momento in cui, dopo aver orbitato per quasi due ore e mezzo intorno alla Terra, i tre astronauti riceveranno dal Centro di Controllo di Houston nel Texas l'ordine di riaccendere il motore del terzo stadio S-4B.

Sarà questo il momento in cui, per la seconda volta, un veicolo spaziale con a bordo un equipaggio umano lascerà l'orbita del pianeta natale dirigendosi verso il corpo celeste a lei più vicino: la Luna.


Foto AP10-KSC-69PC-186, scansione di J.L. Pickering.


Foto AP10-S69-35107.



Foto AP10-S69-34145.



Foto AP10-KSC-69PC-188.


I numerosi presenti in tribuna "vip" osservano la spettacolare ascesa del Saturn V verso il cielo della Florida. Sono riconoscibili al centro della foto il re del Belgio Baldovino e la regina Fabiola. In basso a destra l'ex vice-presidente americano Humphrey.



Donald Slayton (a sinistra nella foto), capo degli astronauti americani, e Charles Duke, "capcom" del volo di Apollo 10 (al centro), osservano il lancio del Saturn V sul grande schermo al centro spaziale di Houston (foto AP10-S69-34603; scansione di J.L. Pickering).