2009/05/19

1969/05/19: In viaggio sull'autostrada che porta alla Luna

La sveglia suonata dal Centro di Controllo di Houston con mezz'ora di anticipo rispetto al piano originale di volo pone fine alla prima notte di sonno nello spazio per Thomas Stafford, Eugene Cernan e John Young. In Italia le lancette dell'orologio segnano le ore 15. I tre astronauti dichiarano di avere dormito abbastanza bene e dunque di sentirsi in perfetta forma.

Si lamentano però della scarsa qualità dell'acqua a bordo e del continuo rumore provocato ogni volta dall'entrata in funzione dei razzi direzionali del Modulo di Servizio (SM), i quali assicurano un lento movimento di rotazione del complesso spaziale. Ciò è indispensabile affinché nessuna parte del "treno spaziale" rimanga esposta troppo a lungo ai raggi del Sole.

Per quanta riguarda il problema dell'acqua, il comandante di Apollo 10 è il primo a segnalarlo alla base a terra: "Houston, l'acqua è veramente orribile, troppo ricca di cloro. Ne ho bevuto poco fa un sorso e mi brucia la bocca. Questo è successo anche a John (Young)". L'acqua a bordo dell'Apollo è un cosiddetto prodotto "secondario" delle cellule, alimentate con l'idrogeno e ossigeno, che forniscono energia elettrica alla capsula.

Dopo una rapida consultazione, i responsabili del settore si rendono conto di aver dato istruzioni sbagliate ai tre astronauti per la clorazione dell'acqua potabile e suggeriscono di aprire la valvola e fare affluire nuova acqua pura; il cloro sarà così diluito e Stafford, Young e Cernan potranno così bere un sorso di buona acqua.

Da registrare un altro piccolo inconveniente: riguarda alcune particelle di fibra di vetro, simili a piccoli fiocchi di neve, che galleggiano all'interno del Modulo di Comando, probabilmente a causa di uno strappo del rivestimento interno del boccaporto della cabina.

Dopo il risveglio, i tre astronauti consumano la loro prima colazione nello spazio composta da bacon, biscotti al cioccolato, fiocchi di cereali, macedonia e succo di frutta, poi si limitano a compiere i soliti lavori di routine: il controllo di tutte le apparecchiature, l'osservazione delle stelle, pulizia della cabina.

Il viaggio di Apollo 10 procede esattamente come previsto. La velocità di 39.000 km l'ora con la quale il veicolo era entrato nel "corridoio lunare" è stata progressivamente ridotta dalla resistenza gravitazionale della Terra a 3.220 km l'ora. Alle 18:49 italiane il treno spaziale composto dal Modulo di Comando e di Servizio "Charlie Brown" e dal Modulo Lunare "Snoopy" ha percorso più della metà della distanza Terra-Luna, trovandosi a 195.000 chilometri dal nostro pianeta.

Due ore dopo, alle 20:49 italiane, i tre pionieri del programma lunare americano riaccendono la telecamera a colori: sui teleschermi a Terra viene irradiato il nuovo spettacolo televisivo, della durata di ventotto minuti, con protagonista ancora una volta il nostro pianeta, lontano più di 209.000 chilometri e degli astronauti all'interno della cabina. "Cameraman" per l'occasione è Eugene Cernan, il pilota del Modulo Lunare.

La prima inquadratura dall'interno della cabina è per John Young, che mostra ai telespettatori tre cartelli, uno raffigurante lo stemma della missione, i due successivi con le mascotte del volo, "Charlie Brown" e "Snoopy". Le successive immagini vedono lo stesso Young a "testa in giù" con al suo fianco Thomas Stafford. Il comandante di Apollo 10 mostra gli strani effetti della mancanza di peso, spostando su e giù Young, toccandolo appena con una mano.

Le ultime immagini del collegamento sono ancora per il nostro pianeta, con in sottofondo la famosa canzone di Frank Sinatra Fly me to the Moon diffusa dal piccolo registratore portato a bordo dall'equipaggio.

Tutto va liscio come l'olio. Lo straordinario percorso Terra-Luna è già stato tracciato dal precedente equipaggio nello storico volo del dicembre 1968 di Apollo 8. Spetta ora agli uomini di Apollo 10 spianare la strada finale per l'approccio diretto di due rappresentanti di tutta l'umanità sulla polverosa e frastagliata superfice della compagna celeste del nostro pianeta nel suo perenne girovagare nell'orbita solare.




Due fotogrammi tratti dalla diretta televisiva dallo spazio di Apollo 10.