2009/05/21

1969/05/21: Il giorno dell'entrata in orbita lunare da "La Stampa"

Dalla prima pagina de "La Stampa" di mercoledì 21 maggio 1969 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).


L'Apollo 10 entrerà stasera in orbita intorno alla Luna

Poi le manovre per la prova di sbarco: sarà il momento più difficile - Finora il volo è perfetto: non è stata necessaria nemmeno la prevista correzione di rotta - I tre astronauti stanno bene e sono di ottimo umore

L'Urss (notizia ufficiale) si ritira dalla corsa alla Luna

Washington, 20 maggio. La navicella spaziale Apollo 10 prosegue con la massima regolarità il suo volo verso la Luna, e noi non possiamo che ripeterci, allineando aggettivi su aggettivi per dire che tutto va bene. Dal punto al quale gli astronauti Stafford, Young e Cernan sono arrivati, la Terra appare come un grosso palloncino di gomma per bambini, sullo sfondo nero dell'universo punteggiato di stelle.  Alle 20,35 (italiane) di domani mercoledì la cosmonave si inoltrerà dietro la faccia invisibile della Luna e in quella posizione accenderà il propulsore principale per entrare in orbita circumlunare. Sarà la fase più difficile, con la successiva manovra di sgancio e riaggancio della "scialuppa di sbarco sulla Luna", di tutto il volo. E sarà anche la fase decisiva.
All'odierno controllo, fissato nel primo pomeriggio e compiuto da calcolatori matematici, la traiettoria dell'Apollo è risultata così accurata da rendere inutile la correzione di rotta che era in programma.
Dal Centro di controllo di Houston ha parlato per radio con i colleghi l'astronauta Jack Lousma, comunicando che la prima correzione di rotta, quella di lunedì, era stata sufficiente per indirizzare l'Apollo 10 esattamente nella traiettoria voluta.
 Data la sveglia, Lousma ha esclamato: "Mi pare che voi di lassù siete un po' lenti stamattina. Mi aspettavo di sentirvi balzare a terra tutti insieme prima che finisse di suonare la sveglia". Al che la voce di Cernan ha risposto, da 320.000 chilometri di distanza: "Il fatto è che è un po' difficile, quassù, sapere dove sia il pavimento e dove il soffitto". 
Dopo una gustosa colazione a base di pesche, pancetta, fondants, cioccolato e gli immancabili succhi di frutta, gli astronauti hanno ascoltato il notiziario dalla Terra trasmesso appositamente per loro, e nel quale la loro missione spaziale figura al posto d'onore.
In questa fase di trasferimento dalla Terra alla Luna si cerca di far riposare il più possibile gli astronauti, anche nove o dieci ore, affinché siano perfettamente distesi e riposati per gli impegnativi e rischiosi compiti che li attendono nelle 61 ore e mezzo di volo in orbita lunare. Dopo essere entrati in orbita, infatti, potranno dormire soltanto 3 ore e mezzo la prima notte e 5 ore e mezzo la seconda notte. Una volta ripresa la via della Terra, potranno tornare a dormire a lungo fino alla critica fase dell'ammaraggio nel Pacifico di lunedì prossimo.
Ancora per oggi, gli astronauti non hanno molto da fare, a parte i controlli delle apparecchiature di bordo della navicella madre e del modulo di atterraggio lunare, che finora hanno funzionato perfettamente. Alle 23,49 di stasera si è accesa per la quinta volta la telecamera a colori ed i telespettatori terrestri hanno potuto vedere come vanno le cose a bordo. La trasmissione è durata un quarto d'ora.
Particolare interessante: la grande avventura della prossima navicella della serie "Apollo" (l'undicesima, quella che "scenderà" sulla Luna) si può dire cominciata oggi: ciò è avvenuto quando gli accessi del grande "hangar" di Cape Kennedy sono stati aperti per consentire al gigantesco missile "Saturno", con applicata la navicella, di iniziare il suo trasferimento verso la rampa di lancio. Il volo, che dovrebbe concludersi con la discesa dei primi cosmonauti sul satellite naturale della Terra, è previsto in linea di massima con inizio il 16 luglio prossimo. (Ansa-Reuter)


La dichiarazione russa

(Dal nostro corrispondente) Mosca, 20 maggio. (e.c.) L'Urss ha rinunciato a competere con gli Stati Uniti nell'invio del primo uomo sulla Luna. Lo ha dichiarato pubblicamente, per la seconda giornata consecutiva, il costruttore delle sonde "Venus 5" e "Venus 6", che la scorsa settimana hanno raggiunto Venere. Lo scienziato, di cui si tace il nome (tutto, nel programma spaziale sovietico, è segreto militare), ha oggi ripetuto: "Con equipaggi umani per il momento, noi faremo solo voli orbitali terrestri: il nostro motto è stazioni automatiche, e ancora stazioni automatiche".
 La tesi ufficiale sovietica è che, allo stato attuale delle esplorazioni spaziali, gli strumenti scientifici siano di gran lunga preferibili all'uomo. Inoltre, la tecnica di costruzione e di volo delle capsule non sarebbe ancora abbastanza sviluppata da garantire agli equipaggi la massima sicurezza. "Spesso l'uomo occupa soltanto spazio prezioso e rappresenta un peso in più - hanno detto gli scienziati sovietici - e non è in grado di svolgere i compiti complessi affidate alle macchine, e da esse risolti con estrema precisione".
Di qui, le critiche all'"Apollo 10", le stesse già rivolte all'"Apollo 8". La sua missione è prematura e pericolosa: i tre cosmonauti sono alle prese con l'ignoto: non c'è che da sperare che tutto vada bene. Di qui anche la tendenza a presentare questa impresa come di secondaria importanza nella prospettiva storica delle esplorazioni spaziali.