Dall'orbita che varia dai 101 a 120 chilometri di altezza, i tre uomini della Nasa osservano e descrivono il panorama sottostante: "Ci sono crateri che sembrano prodotti dall'impatto di un corpo e altri che sembrano vulcani. C'è ne uno, là dietro, che se fosse in un ambiente diverso lo chiamerei sicuramente Fujiyama". E poco dopo: "Vediamo un cratere il cui pendio esterno è disseminato da tanti massi grossi e neri". E a proposito dell'esperienza avuta a bordo dello stadio di ascesa del LM al momento dell'accensione del motore, Stafford dice: "Ragazzi, se volete fare un viaggio simulato sul Modulo Lunare, fatevi mettere un secchio in testa dai vostri bambini e fateci picchiare sopra con dei cucchiai".
Unico problema a bordo: delle piccole particelle che galleggiano nella cabina e che si insinuano all'interno delle tute causando un fastidioso prurito all'equipaggio di Apollo 10. Esse, inoltre, entrando in contatto con le vie respiratorie degli astronauti, le irritano, facendoli starnutire sovente.
Il programma di volo prevede per domani l'addio al satellite naturale della Terra con l'accensione del potente motore SPS (Service Propulsion System) del Modulo di Servizio alle 11:25 ora italiana.
Foto AS10-34-5158, scansione JSC.
Foto AS10-34-5162, scansione JSC)
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Foto AS10-31-4521, ricerca di Danny Caes.
Foto AS10-31-4646, scansione NASA.
Foto AS10-29-4254, ricerca di Danny Caes.
Foto AS10-30-4437, ricerca di Danny Caes.
L'affascinante spettacolo del sorgere della Terra sull'orizzonte lunare (dal settimanale "L'Europeo", dalla collezione personale di Gianluca Atti).